Il Card. Zuppi si trova a Washington impegnato in una missione di pace affidatagli dal Papa per cercare di fermare la guerra in Ucraina.
mailing list
per rimanere in contatto con la parrocchia, chi non è ancora inserito nella mailing list può farlo inviando un messaggio a:
“oggetto: autorizzo l’inserimento del mio indirizzo nell’archivio della parrocchia”
(Questa autorizzazione potrà essere revocata in qualsiasi momento evidenziando nell'oggetto di un messaggio: CANCELLAMI)
per sostenere la parrocchia con donazioni libere: Parrocchia Solidale
Bernadette Lopez
3 dicembre 2023 - I DOMENICA DI AVVENTO
Prima Lettura: Is 63, 16-17.19; 64, 1-7
Salmo Responsoriale: Sal.79 - RIT: Signore, fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi
Seconda Lettura: 1 Cor 1, 3-9
O Dio, nostro Padre, nella tua fedeltà ricordati di noi, opera delle tue mani, e donaci l'aiuto della tua grazia, perché, resi forti nello spirito, attendiamo vigilanti la gloriosa venuta di Cristo tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Vangelo: Mc 13, 33-37
Accedi alla sezione Orari
Don Gianni Malberti invita a condividere il cammino d’Avvento, attraverso la riflessione sulla pagina di vangelo:
“I discepoli di Emmaus” (Luca 24: 13 – 53)
Gli incontri, aperti a tutti, si svolgeranno
nel saloncino dell’oratorio nei giorni di:
GIOVEDI’ 30 Novembre e 7 / 14 / 21 Dicembre
alle ore 21.00
Presso la Fraternità CISV del Castello di Albiano
don Ernesto Vavassori commenterà la Prima lettera ai Tessalonicesi
alle ore 21 nei giorni di
VENERDI’ 1 / 8 / 15 Dicembre
UNA CHIESA IN MISSIONE
4 - 29 Ottobre 2023 documento conclusivo
Per accedere al documento clicca sul link
Il nuovo parroco di San Lorenzo, don Gianni Malberti, celebrerà la sua
prima Messa a San Lorenzo
Per l’occasione sarà presente mons. Vescovo Edoardo Cerrato
La messa sarà seguita da un rinfresco/aperitivo aperto a tutti i presenti, preparato da tutti i gruppi che animano le attività parrocchiali, con la collaborazione delle Associazioni:
Avis / Aido - Alpini Sez. Ivrea - Diavoli Aranceri - Fagiolata San Lorenzo
Questa pubblicazione è dedicata a te, don Piero, che hai accompagnato la Parrocchia di San Lorenzo d’Ivrea dal mese di Ottobre 2018 ad oggi.
Immagini e scritti, in essa contenuti, sono stati raccolti e organizzati dal gruppo della redazione, con l’obiettivo di rappresentare il Consiglio Pastorale, i gruppi operativi che animano le attività della Parrocchia e tutte le persone che in essa si riconoscono sentendosi parte di questa comunità e protagonisti del cammino, in modi e tempi diversi.
Don Piero, la tua presenza a San Lorenzo è stata relativamente breve, ma non troppo, se si pensa agli avvenimenti che hanno caratterizzato questi ultimi cinque anni.
Pandemia e Guerra hanno messo a dura prova gli equilibri della nostra piccola comunità, comunque sempre convinta che il Concilio Vaticano II, malgrado tutto, ha ancora spazi per essere realizzato fino in fondo.
Questa raccolta di ricordi, attraverso testi scelti tra le tue riflessioni, integrati da commenti esterni che ci hanno sostenuto nei momenti più difficili, immagini e fotografie, rappresenta soltanto la sintesi parziale del cammino, a volte difficile ma ricco di umanità e fecondo di fede, percorso assieme a noi di San Lorenzo.
Con stima e amicizia sincera
La Comunità Parrocchiale
Il Coro Voci a Colori, cogliendo una battuta finale proprio di don Piero durante le celebrazioni dedicate a San Francesco, ha composto appositamente un canto sulla musica di "Francesco va'" .
Il canto è stato intonato alla fine della messa del 22 ottobre per ringraziare e salutare don Piero.
Qui di seguito il testo
Il Card. Zuppi si trova a Washington impegnato in una missione di pace affidatagli dal Papa per cercare di fermare la guerra in Ucraina.
Mi dispiace di non poter essere presente. Non mi è possibile solo a causa di un impegno per la pace. Sono sicuro che mons. Bettazzi, assetato di pace e giustizia e di convinta non violenza, mi avrebbe raccomandato di fare tutto “l’impossibile”.
Ci aveva abituato alla sua presenza, solare, determinata, libera, evangelica, sempre in cammino, entusiasmante, piena di vita. Pur conoscendo bene il
galateo ecclesiastico – educato com’era alla scuola di Nasalli Rocca e Lercaro – non ha mai smesso di portare con libertà il Vangelo ovunque, perché per tutti Gesù è venuto. E si è
raccomandato, piuttosto, di andare a cercare, non di starcene fermi ad aspettare.
È stato un vescovo del Concilio Vaticano II. Non è mai entrato, né prima né dopo, nella folta schiera dei profeti di sventura, coloro che “non senza offesa”
al successore di Pietro preferivano e preferiscono continuare ad usare le armi del rigore credendole indispensabili per difendere la verità, ed evocando improbabili periodi passati senza
imparare dalla storia.
Era libero perché amava Dio e la Chiesa. Cercava il dialogo non perché ambiguo, facile, ma proprio perché convinto della propria identità, senza ossessioni difensive che vedono il nemico dove non c’è e non lo riconoscono dove, invece, si annida.
Ascoltava per rispondere e non per parlare sopra. Comunicava la gioia di essere cristiano e annunciava la chiamata a tutti ad esserlo. Amabile,
instancabile, gentile ma per niente affettato, scomodo, ironico, colto senza mai essere supponente, parlava della Chiesa e dei poveri perché la Chiesa è di tutti, ma specialmente dei poveri e
perché «le ansie, le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze
e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di
genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore».
«La rivoluzione copernicana contenuta nella Gaudium et spes (non l’umanità per la Chiesa, ma la Chiesa per l’umanità) e quella della Lumen gentium (non i fedeli per la gerarchia, ma la gerarchia per i fedeli) stentano ad affermarsi», ripeteva.
Lui non ha smesso di sognare. «Il mio “sogno” è che ogni cristiano si renda conto della sua vocazione “missionaria”. «La gioia più grande? Essere prete»,
aggiungeva. Ebbe il premio Unesco per l’educazione alla pace, perché non si devono subire i violenti e perché
la tendenza alla violenza è comune e porta a imbracciare l’arma, mentre la non violenza interpone la diplomazia. Fin dagli anni Sessanta ha scommesso sui
laici, «non secondo i propri interessi, ma secondo l’interesse dell’intero cosmo per contribuire non solo a mantenerlo in essere… ma anche a svilupparlo
nell’interesse comune». Sì, ha chiesto a tutti noi, tutti, opportune et inopportune, di «essere discepolo che dà gioia», convinto che «il Regno di Dio è
l’umanità come Dio la vuole».
Grazie don Luigi, benedizione con la tua lunga vita, perché non hai smesso di sognare e non ti sei stancato di farci vivere la primavera del
Concilio.
Grazie e continua a pregare per noi e con noi. In pace e con il sorriso.
Card. Matteo Maria Zuppi
Arcivescovo di Bologna
Presidente della CEI
Nella giornata del 17 luglio 2023 l'On. Mauro Berruto ha ricordato il nostro Vescovo Emerito alla Camera.
Per visionare il video clicca qui
Per trentatré anni vescovo di Ivrea (1966-1999), uno degli ultimi padri conciliari viventi, fece della Chiesa eporediese un laboratorio di applicazione conciliare, unita all’humus olivettiano presente nel nostro territorio e alla dimensione globale e universale della testimonianza cristiana in campo ecumenico e interreligioso, con l’impegno per la causa della non violenza, fino ad essere nominato presidente di Pax Christi nazionale e nel 1968 internazionale. Visse quegli incarichi con profonda convinzione, tanto da meritare il premio dell’Unesco per l’educazione alla Pace. Il passaggio di testimone da Bettazzi a Tonino Bello, del movimento cattolico internazionale per la Pace, fa diventare il vescovo emerito di Ivrea un punto di riferimento per il cattolicesimo dialogante, con il mondo e le sue contraddizioni, coraggiosamente orientato a quella dimensione di un Dio e di una chiesa misericordiosa che don Luigi vedrà realizzarsi nel pontificato di Francesco.
Mons. Luigi Bettazzi
Treviso, 26.11.1923
Castello Albiano d’Ivrea, 16.07.2023
Per accedere alla pubblicazione cliccare Pubblicazioni - Bollettini
Il momento della morte di un nostro caro è un momento doloroso e triste, a volte di smarrimento...
La Veglia funebre può essere, in alternativa al semplice Rosario, un'occasione di preghiera, circondati dalla partecipazione e dall'affetto di conoscenti, amici, parenti riuniti insieme alla persona deceduta (si celebra "con" e non "per" il defunto) della quale si sente la presenza tramite il ricordo.
Per saperne di più: Mistero della Morte
Si ricorda l'importanza di contattare il parroco prima delle liturgie.
«far germogliare sogni, suscitare profezie e visioni, far fiorire speranze, stimolare fiducia, fasciare ferite, intrecciare relazioni, risuscitare un’alba di speranza, imparare l’uno dall’altro, e creare un immaginario positivo che illumini le menti, riscaldi i cuori, ridoni forza alle mani»
Papa Francesco
Per saperne di più clicca su Sinodo 2021-2023
Per compilare il questionario in forma anonima clicca su Questionario Sinodo 2021-2023
Qui di seguito è possibile accedere alle sintesi e alla elaborazione delle risposte dei risultati ottenuti dalla compilazione del questionario